Che poi pensando bene il fatto è uno.
La cosa più sconvolgente è stato salutare te.
Mia piccola ciliegia.
Nell’entrata del cuore della notte.
Quando ho capito che era il momento mi sono alzata.
Sono andata alla finestra.
L’ho spalancata.
Ho respirato fortissimo.
Sapendo che era il richiamo.
Poi mi sono fatta una doccia calda.
Ho lavato le ultime redini.
Ho chiamato il tuo babbo.
E poi mi sono chinata su di te.
Sveglia e saltellante come mai.
Ti ho respirata così forte che ho pensato, “ora la risucchio”.
Ma ne avevo bisogno perché sapevo che i miei occhi stavano per cambiare.
Il mio cuore per allargare.
Le mie braccia per diventare più ampie, più accoglienti.
E tu saresti cambiata con me.
Ho avuto paura di non vederti più piccola.
Ho avuto paura di vederti diversa in un attimo.
Ma poi ti ho accarezzata ricordandomi la prima volta che ti ho vista,
e che ti ho detto, sei il mio amore.
Così tra le mie lacrime sei uscita di casa con la nonna ed io ho finito di prepararmi.
Mi sono portata dietro il tuo pigiama e ti ho pensata sempre.
Amore mio.
Annina.
Ed ora vedervi insieme è un bisibilio di emozioni che fanno a spallate tra di loro da quante sono.
Annina, il mio primo amore.
Alicina, il mio secondo prima amore.
La vita mi ha regalato tutto e di questo ne sarò per sempre grata.